L’Oratorio e il Duomo

L’ORATORIO DELLA MADONNA

La storia

L’oratorio – detto anche “chiesa bassa”- è situato in pieno centro cittadino, proprio di fianco al Municipio in Piazza Roma.
La prima notizia certa dell’antica Pieve dedicata a san Pietro è datata 1156, un atto di permuta di beni fatta tra Isacco, sacerdote della Chiesa di san Pietro di Montegrotto, e Uberto, arciprete della Cattedrale di Padova. La prima Chiesa, secondo la conaca dello storico Cittadella del 1605, era “selegiata” (pavimentata con selci) e tavolata, lunga 48 piedi (16,80 m) e larga 25 piedi (8,75 m), a tre navate, in stile romanico.
Nel 1720 fu nominato parroco don Lorenzo Massanti, il quale trovò la chiesa in decadenza e inadatta per i 1700 abitanti del paese. Pensò di edificare una nuova Chiesa, più ampia. L’anno successivo alla sua nomina, fece abbattere la vecchia Pieve, conservando l’antica torre medievale, e in tre anni ricostruì la nuova Chiesa, in stile barocco, sullo stesso luogo. Venne terminata nel 1724. Fu consacrata il 19 ottobre 1777 dal vescovo di Padova mons. Nicola Antonio Giustiniani e venne dedicata ai santi Pietro ed Eliseo profeta, come recita l’iscrizione tuttora visibile sopra il portale laterale.

L’arte

L’altare maggiore del XVII secolo è in marmo policromo e muratura con statue lignee di San Pietro e San Paolo della stessa epoca; Sull’abside si può ammirare la pala del pittore Luca Ferrari del XVII secolo che rappresenta Gesù Cristo che consegna le chiavi a San Pietro. La balaustra, il fonte battesimale e il pulpito in legno di noce e tessuto in seta,sono risalenti al XVIII secolo.
Assai amata e venerata dai cristiani di Montegrotto è la statua lignea della Madonna Nera risalente al 1724, sul primo altare a sinistra, che ogni anno viene recata in processione al Santuario mariano di Monteortone. Tale tradizione risale al 1630 in seguito al termine della pestilenza. L’immagine s’ispira alla Madonna di Loreto: in tutta Italia ne esistono altre copie.
Nell’altare laterale è raffigurata la crocifissione e in sacrestia si trova un quadro con l’adorazione del Santissimo Sacramento.
Inoltre sono conservate nella sacrestia del Duomo quattro oli su tela del XVII secolo: la Madonna penitente, San Girolamo penitente, la Sacra Famiglia e il cardinale Barbarigo.
Fino ai primi del 1800, adiacente alla chiesa, nel lato sud vi si trovava il cimitero del paese.

IL DUOMO DI SAN PIETRO

La storia

Giungendo a Montegrotto è davvero difficile non notare la cupola del grande Duomo dei Santi Pietro ed Eliseo che si erge in posizione sopraelevata, dominando l’intera zona circostante.
Nel corso di due secoli, la popolazione di Montegrotto crebbe sempre più a causa dello sviluppo del termalismo, tanto che anche la Chiesa settecentesca risultava insufficiente. Così, nel 1938, durante la visita pastorale del vescovo di Padova Agostini, si decise di costruire un nuovo edificio sacro. Iniziarono subito la raccolta delle offerte e i progetti. Nell’aprile 1944 si decise di costruirla sul colle che si elevava al centro del paese, colle che faceva parte della “prebenda” (cioè del beneficio ecclesiastico), dove era esteso un rigoglioso vitigno. La prima picconata fu data dall’arciprete don Giuseppe Saccardo l’8 maggio del 1944 e così iniziarono i lavori per lo spianamento del colle di Montagnon, che continuarono anche sotto i bombardamenti. 
Tra i vari progetti presentati, fu scelto quello dei professori Galliano e Armando Migliolaro, in stile romanico-gotico.
Nel 1947 venne predisposta la strada di salita dal centro del paese. Nel 1948 furono gettate le fondamenta.
La benedizione della prima pietra avvenne il 17 maggio del 1949, alla presenza di mons. Guido Mazzocco, vescovo di Rovigo.
L’8 dicembre 1949 a don Giuseppe Saccardo subentrò don Alessio Benvegnù, che continuò l’opera iniziata dal predecessore.
L’8 dicembre del 1952 fu celebrata la prima Messa nel transetto, terminato al grezzo; le navate erano ancora un cantiere aperto.
La nuova chiesa fu benedetta il 20 novembre 1954 e consacrata il 22 gennaio 1963 dal vescovo di Padova mons. Girolamo Bortignon. Gli altari della Madonna e di S. Antonio sono stati consacrati il 9 febbraio 1964.
Dopo la consacrazione si decise di chiamare la nuova chiesa “DUOMO” e la vecchia parrocchiale “ORATORIO DELLA MADONNA”, come viene ricordato nella cronistoria parrocchiale nell’anno 1971.

Arte in Duomo

Il Duomo di Montegrotto offre al suo interno motivi artistici rilevanti.
L’altar maggiore con il grande Crocifisso è opera dello scultore padovano Luigi Strazzabosco (1895-1980). Il paliotto dell’Altare è in pietra d’Istria e rappresenta la Pentecoste; sul dossale in marmo ci sono sette formelle in rame sbalzato che ricordano i 7 Sacramenti. Il tabernacolo dorato è stato donato dalle donne del paese nel 1954.
Anche le formelle in rame argentato dell’altare della Madonna che rappresentano i misteri del S. Rosario e le teste d’angelo scolpite su due blocchi di trachite nel paliotto sono del prof. Strazzabosco.
Attorno all’altare, appesa alle pareti, vi è la via Crucis in legno, opera del maestro Augusto Murer di Falcade (1922-1985).
L’altare di S. Antonio è opera dei fratelli Milani: opera loro è anche il paliotto in bronzo che raffigura la morte del Santo. Le cinque formelle in terracotta, che rappresentano episodi della vita del Santo, sono dello scultore Giancarlo Milani di Battaglia Terme. Attorno a quest’altare vi sono 14 quadri che rappresentano momenti significativi della vita del Santo. Sono opera del prof. Alberto Verza di Abano Terme.
Le formelle in rame sbalzato delle porte, come pure quelle dei confessionali, sono opera del concittadino Sandro Balbo, su disegno del prof. Verza. Sono state inaugurate nel 1973.
Il fonte battesimale in marmo è stato progettato dal prof. Nazzareno Masut.
A destra dell’entrata principale vi è l’altare della S. Cresima; le sue formelle sono in smalto colorato.
I portali e gli altri lavori in trachite euganea della facciata sono opera di scalpellini locali.

Tutti gli affreschi presenti in Duomo sono opera dell’artista locale prof. Armando Migliolaro (1915-1999). Nell’abside, le tre grandi scene della storia di san Pietro: primato di san Pietro, pentimento dell’Apostolo dopo il triplice rinnegamento, consegna delle chiavi. Nella cupola, il dogma dell’Immacolata. Nel fondo, l’Annunciazione. Agli altari laterali, Maria, salute degli infermi, e sant’Antonio, annunciatore della Parola. A fianco degli altari laterali, la Deposizione e la Resurrezione.
Galliano Migliolaro, fratello e primo maestro di Armando, ha realizzato gli affreschi delle due lunette sovrastanti i portali ad est e a Nord, raffiguranti Eliseo profeta e san Mauro abate.

La statua di S. Pietro, dietro la balaustra della facciata, è stata realizzata nel 1990 dallo scultore Paolo Menegazzo. è stata donata dagli albergatori della città di Montegrotto.